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venerdì 26 marzo 2010

Scrivo per essere felice

Come sapete, la domanda che più spesso viene posta a noi scrittori, la domanda preferita è: perché scrive? Io scrivo perché sento in me il bisogno di scrivere! Scrivo perché non posso fare un lavoro normale, come gli altri. Scrivo perché voglio che si scrivano libri come quelli che scrivo io, e leggerli. Scrivo perché ce l’ho con voi, con tutti. Scrivo perché mi piace molto stare seduto in una stanza a scrivere tutto il giorno. Scrivo perché posso sopportare la realtà soltanto trasformandola. Scrivo perché tutto il mondo conosca il genere di vita che abbiamo vissuto, che viviamo, io, gli altri, tutti noi a Istanbul, in Turchia. Scrivo perché amo l’odore della carta, della penna, dell’inchiostro. Scrivo perché credo nella letteratura, nell’arte del romanzo, più di quanto non creda in qualunque altra cosa. Scrivo per abitudine, per passione. Scrivo perché ho paura di essere dimenticato. Scrivo perché apprezzo la fama e l’interesse che ne derivano. Scrivo per star solo. Forse scrivo perché spero di capire il motivo per cui ce l’ho così tanto con voi, con tutti. Scrivo perché mi piace essere letto. Scrivo perché una volta che ho iniziato un romanzo, un saggio, una pagina, voglio concluderli. Scrivo perché tutti se lo aspettano da me. Scrivo perché come un bambino credo nell’immortalità delle biblioteche e nella stabile posizione che i miei libri occupano sugli scaffali. Scrivo perché la vita, il mondo, ogni cosa è incrdibilmente bella e sorprendente. Scrivo perché è esaltante trasformare in parole tutta questa bellezza e ricchezza della vita. Scrivo non per raccontare una storia, ma per costruirla. Scrivo per sfuggire alla sensazione di essere diretto in un luogo che, come in un sogno, non posso raggiungere. Scrivo perché non sono mai riuscito a essere felice. Scrivo per essere felice.

Orhan Pamuk, La valigia di mio padre

mercoledì 24 marzo 2010

In memoria del vescovo Oscar Romero

Questo post non avrebbe bisogno di altre parole che di queste:
"Un vescovo può morire, ma la chiesa di Dio, che è il popolo, non morirà mai".
Esattamente 30 anni fa, il 24 marzo del 1980 Óscar Arnulfo Romero y Galdámez pagava con la propria vita il suo impegno a sostegno del popolo e del Vangelo di Cristo.
Giovanni ha scritto: "se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto", ed è sulla base di questa profonda verità di fede che ritengo doveroso ricordare il martirio e la vita di Monsignor Romero, maestro, come tanti altri, che ci ha insegnato quanto la giustizia sociale sia da cercare in questo mondo con tutto lo slancio missionario di cui siamo capaci.

martedì 16 marzo 2010

World Water Day 2010

Il 22 Marzo si celebra la quinta giornata mondiale dell’acqua a Nairobi, in Kenya, per ricordare l’importanza di un elemento naturale di primaria necessità che, nelle stime degli scienziati, andrà nel futuro sempre più scarseggiando.

(Rinnovabili.it) – Nel 1993 l’assemblea generale delle Nazioni Unite indicò il 22 marzo come la prima giornata Mondiale dell’Acqua. Un’occasione per affrontare l’importanza di un elemento che è necessario garantire a tutti gli abitanti del mondo, e che va rispettato anche attraverso un uso sostenibile dell’ambiente.
L’evento vuole rilevare la necessità delle acque dolci e favorire la sostenibilità nella gestione delle risorse idriche. Un modo per discutere su come affrontare le sfide della qualità delle acque che stanno diventando sempre più degradate in tutto il mondo. Ed è in questo contesto che si inserisce il tema del World Water Day 2010, che sarà “Clean Water for Healthy World” (acqua pulita per un mondo sano). Il messaggio che vuole lanciare l’edizione di quest’anno è che l’acqua pulita rappresenta la vita e che la nostra esistenza dipende anche da come proteggiamo la qualità dell'acqua. Soprattutto perché é l’attività umana dell’ultimo mezzo secolo la maggiore causa dell’inquinamento di questa risorsa vitale.
L’Onu stima che ogni uomo ha bisogno di 50 litri di acqua giornalieri, per bere, cucinare e lavarsi. Purtroppo non tutti hanno questa possibilità. Si pensi ad esempio a luoghi come l’Africa, dove vi è la desertificazione e alle zone dove si assiste a un aumento dell’aridità della terra a causa del riscaldamento globale che, secondo recenti studi, negli ultimi quindici anni è raddoppiato. Anche il Papa ha lanciato un messaggio per l’evento: “L’acqua, bene comune della famiglia umana, costituisce un elemento essenziale per la vita, la gestione di questa preziosa risorsa deve essere tale da permetterne l’accesso a tutti, soprattutto ai poveri, garantendo la vivibilità del pianeta sia della presente sia delle future generazioni.”
E parlando di sussidiarietà, solidarietà e responsabilità conclude: “In tale direzione, la gestione sostenibile dell’acqua diviene una sfida socio-economica, ambientale ed etica, tale da coinvolgere non solo le istituzioni, ma la società intera”.

http://www.repubblica.it/news/ambiente/rep_rinnovabili_world-water-day-2010-402619.html


lunedì 15 marzo 2010

E se eliminassimo proprio la tv?!

AUTORIDUZIONE DEL CANONE RAI - aderiamo alla proposta di Margherita Hack! "Mi associo alla lettera di Gianfranco Dominici apparsa su Repubblica del 3 marzo e dopo la decisione di sospendere vari programmi di approfondimento politico essendo stata defraudata dell'ascolto di programmi per cui ho pagato il canone, il prossimo dicembre pagherò solo gli 11/12 del canone Rai invito tutti coloro che si sentono derubati di un loro diritto a fare altrettanto." Margherita Hack

sabato 13 marzo 2010

La libertà, quella no, non possono rubarla.

Dal momento che i mass media convenzionalmente utilizzati, spesso tacciono su questioni di rilievo, soltanto da internet, unico mezzo di informazione libera, vengo a conoscenza che lo scorso gennaio 2010 è nata Radio 100 passi, radio che trasmette da CASA MEMORIA a Cinisi.

La data scelta per la partenza (5 Gennaio) NON E' casuale, è infatti il giorno della nascita di Peppino Impastato.

Peccato che dopo pochi mesi dalla nascita, questa creatura già si trovi con le gambine spezzate, ha subìto, infatti, il Furto di tutte le attrezzature!!!!!!!! Ci si indigna, ci si abbatte, ci si sente con la braccia che vogliono cadere penzoloni a terra, ma è un moto istintivo e anche repentino e fugace. E allora si, LORO potranno pure rubare le attrezzature, ma non riusciranno a trafugare mai la voglia di LIBERTA' delle persone oneste...

La radio vive ancora, qui: http://www.radio100passi.net/crbst_17.html

mercoledì 10 marzo 2010

No, la cultura non è di questo mondo

Prendo a prestito questo spazio per mostrare il mio disappunto nei confronti del declino culturale che imperversa nel nostro paese. Tale sentimento di sconforto scaturisce dalla manifestazione svoltasi a Roma per la riapertura teatro Ambra Jovinellli e per protestare contro la morte del teatro. Si, il teatro, come del resto ogni altra forma culturale, decisamente non sono di questo mondo. Lo storico teatro dell’avanspettacolo è stato chiuso, nel silenzio di tutti e nella completa disinformazione, per problemi di gestione economica. Peccato che con la sua chiusura sia venuto meno anche il teatro di avanguardia, il teatro di satira, l'acume e l'ingengo al servizio degli spettatori. Parallelamente, qualche ministro prima ha dato un taglio alla cultura, poi già che c'era, anche al nastro di inaugurazione di un teatro multisala, morte del teatro civile. Poi ci si stupisce del proliferare dei cinema multisala a discapito del piccolo cinema di provincia. No no, decisamente l'arte non è di questo mondo.

lunedì 8 marzo 2010

Si sentiva davvero il bisogno dell'ennesimo blog?

Sarò sincero. La spinta a creare questo blog mi è arrivata dalla candidatura alle elezioni provinciali. Come mio solito preferisco giocare a carte scoperte e non prendere in giro nessuno.
Ma come onestamente confesso qual è stata la spinta, altrettanto onestamente devo confessare che l'idea di uno spazio libero di confronto (seppur virtuale) mi ha sempre affascinato e stimolato. Per questo motivo il mio desiderio è che questo blog possa raccogliere interventi e riflessioni aperte anche e soprattutto nell'ordinarietà della vita di relazione di chiunque vorrà dare il suo contributo.
Una nota sul nome di questo blog. Qui non si parla di fantascienza, men che meno di al di là e fenomeni soprannaturali. Non è questa la mia intenzione. Ho scelto questo nome perchè troppo spesso, soprattutto nelle ultime settimane, la reazione più immediata che le persone riservano a chi come me cerca di combattere delle buone battaglie si riduce ad una pacca sulle spalle, uno sguardo disilluso e l'etichetta da romantico utopista.
Come cristiano sono abituato a combattere battaglie di minoranza, a desiderare cose che evidentemente non sono di questo mondo, a sbattere il grugno contro l'arroganza dei potenti, l'indolenza delle masse e l'impossibilità apparente di rendere più giusto un mondo chiaramente iniquo. Sono consapevole che probabilmente non cambieremo il mondo, ma con umiltà e spirito di servizio mi sento ugualmente non meno obbligato nei confronti di chi verrà dopo di noi a cercare di fare la mia parte.